sabato 2 marzo 2019

Trasmissione

Vista espressamente sotto la lente delle forme artistiche, l'Aikido è un'arte performativa molto complessa e come tale, profondamente estemporanea.
Vale a dire che per l'artista, fatto salvo alcune forme di conservazione come video o libri (con tutte le limitazioni che questi mezzi implicano), la possibilità di vedere i risultati del proprio lavoro, studio, enorme dispendio di energie - pure economiche - investite, si riduce notevolmente, arrivando al punto tale che la vera summa conclusiva di questo percorso finisce per coincidere con la ragione stessa per cui si è intrapresa la strada dell'insegnamento, ovvero il rispecchiarsi totalmente nella formazione e realizzazione completa di allievi che a loro volta divengano maestri, divulgatori dell'arte che ha avvolto l'insegnante per tutto l'arco della sua esistenza artistica.
Pertanto, quando questi è coinvolto nel processo pedagogico, è lucidamente consapevole che non possono esistere segreti di alcun tipo nella trasmissione agli allievi perché, in estrema ratio, a loro dovrà essere consegnato totalmente il sapere accumulato, sapere che ridotto in minimi termini non è che atavico desiderio di continuare a sopravvivere alla propria morte, continuare a esistere nell'altro, che la propria espressione artistica - impossibile da cristallizzare come nell'arte figurativa - si possa in qualche modo ricordare per davvero solo attraverso gli studenti diretti, che un domani ripercorreranno lo stesso tipo di percorso, in un ripetersi perpetuo che è il cuore della trasmissione stessa dell'arte, che ci sopravvive per coinvolgere e arricchire la vita del prossimo, in un futuro altrimenti precluso dalla caducità del singolo essere umano.

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